Come tanti non mi sono mai chiesto come si pregasse, lo facevo e basta, finché ho pregato veramente, quando ho realizzato che ho un gran bisogno di Dio.
Crescere in una famiglia cristiana, certo, mi ha reso più facile capire cosa significa quel sacrificio di Gesù sulla croce, così antico ma così necessario oggi.
Tuttavia sono io personalmente che ogni giorno mi ritrovo a scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e anche se può sembrare intuitivo, a volte quasi spontaneo, lo devo solo alle innumerevoli volte in cui Gesù si è fatto sentire.
Mi ha fatto vedere che Lui c’è e che ha scritto pagine e pagine sulla mia vita che ancora devono essere lette. Io non voglio perdere niente di tutto ciò.
Così ho capito che pregare è parlare con Gesù, il vero amico di cui tutti abbiamo bisogno.
Si, non è un personaggio sul presepe, non è un carro da portare, non è una immagine, Gesù vive veramente, pertanto ha confidenza con chi lo cerca.
Ci sono mali che affliggono le persone ogni giorno, alcuni mali che ho provato, mali nascosti, mali nella mente e nel cuore, e Dio c’è sempre stato intervenendo subito quando ho gridato a Lui.
Tendente a stare solo, Gesù mi ha messo vicino persone bellissime, persone semplici ma grandi nel cuore, alle quali voglio bene così non posso fare a meno di chiamarli fratelli e sorelle.
Ho capito da molto giovane quanto gli sono riconoscente, quanto non basta dire grazie, andare in chiesa, vivere una religione, no, non è così che si è amici di Gesù.
Dalla Bibbia, ho fatto gran tesoro di una frase:
“Ho conservato la tua parola, nel mio cuore, per non peccare contro di te”
– Salmo 119:11
Per esperienza posso dire che ogni buona opera è priva di senso se non nasce da un cuore che ha messo Dio al primo posto.
Così ogni vita non sarà appagata se ha ignorato il suo bisogno di Dio.
Io sono agli inizi, ci sto provando, e sono sicuro che Gesù mi ha salvato.
E tu?